E' uscito il tre novembre "Io mi chiamo Yorsh" per Fanucci Editore, il nuovo libro di Silvana de Mari, la famosa autrice di "L'Ultimo Elfo".
Ecco l'incipit del libro e poi a seguire la sinossi del libro e qualche nota sull'autrice:
Storia del principe dei Melmosi,
Signore delle mosche,
Raccontata da egli stesso medesimo.
Raccontata con confusione, quindi siate tolleranti, pazienti, accondiscendenti, generosi.
Siate generosi, siate generosi sempre, siate generosi con i mediocri, gli scadenti, gli insignificanti e i reprobi, i reprobi soprattutto.
Siate generosi con i lagnosi e gli scontenti, che spesso diventano reprobi perché non sono capaci di salvare la bellezza che non vedono.
Siate generosi con chi cade.
Voi siete certi che non cadrete mai? La vita è imprevedibile ed è meglio non nutrire certezze assolute. C’è sempre un luogo oscuro nello spirito di ognuno. Anche dei migliori. Può essere minuscolo come un granello di pulviscolo e poi improvvisamente può ingigantirsi fino alle dimensioni intere della vostra anima. Quindi siate generosi. Chi perdona sarà perdonato.
Questa è la prima delle mie raccomandazioni.
Sono nato in un giorno di giugno e in un giorno di giugno sono stato ammazzato.
Faceva un caldo maledetto, un caldo porco avrei detto allora: tutte e due le volte lo scirocco era venuto a interrompere la pioggia e trasformare il mondo in una fornace.[...]
Nel 2004 l’editore Salani pubblica L’Ultimo Elfo (80.000 copie vendute)
primo titolo di una saga che ha venduto oltre 400.000 copie nel mondo
con 22 traduzioni all’estero e che si è conclusa con il romanzo
L’ultima profezia del mondo degli Uomini, da noi pubblicato nel 2010.
Ora, a distanza di otto anni, arriva in libreria l’atteso prequel
di quello che il New York Times ha definito così:
“L’ultimo Elfo è una storia potente, raccontata con delicatezza e tenerezza – è il senso stesso della vita narrato in modo sottile e magico. Pieno di gioia, dolore, bellezza e orrore, probabilmente questo libro è un gioiello di incalcolabile valore che le generazioni future scopriranno e adoreranno.”
Io mi chiamo Yorsh, è il prequel de L’Ultimo Elfo e ci farà ascoltare tre voci. Racconterà la storia della nascita di Yorsh, il protagonista deL’Ultimo Elfo: due delle voci che udiremo sono quelle dei suoi genitori, e sarà la dolcissima e tremenda storia dell’incontro di un uomo e di una donna, avvenuto durante un genocidio, mentre il loro popolo, quello degli Elfi, viene deportato. La terza voce, quella che ascoltiamo per prima, è la voce di uno dei distruttori. Quelle dei distruttori sono le voci che noi non abbiamo ascoltato.
“Ognuno può essere un principe. Ognuno può essere quello che fa la differenza. Oppure il più grande. O il più debole. L’eroe o l’ultimo dei miserabili. Io mi chiamo Yorsh, ho lo stesso nome dell’ultimo degli Elfi ma sono colui che è venuto prima. Io sono il frutto di un mondo devastato dall'ingiustizia e dalla rabbia, perché chi semina violenza, raccoglie solo odio. Io mi chiamo Yorsh e sul mio nome costruiranno la speranza di un mondo libero dal male e ‘ricoperto di papaveri’.”
Silvana de Mari è nata nel 1953 in provincia di Caserta e vive sulla collina di Torino. Laureata in medicina, ha esercitato come chirurgo in Italia e in Etiopia come volontaria e oggi si occupa di psicoterapia. I suoi libri sono stati tradotti in venti lingue. Ha ricevuto i premi Andersen nel 2004, Bancarellino nel 2005, Immaginaire per il miglior libro Fantasy nel 2005 e il premio ALA (American Library Association) come miglior libro straniero nel 2006 per il romanzo L’ultimo Elfo (Salani, 2004), tradotto in tutto il mondo; con L’ultimo Orco ha ricevuto nel 2005 il premio IBBY (International Board on Books for Young People). Fanucci Editore ha pubblicato anche L’ultima profezia del mondo degli Uomini (2010) – che chiude la saga già avviata dall'editore Salani con L’ultimo Elfo, L’ultimo Orco e Gli ultimi incantesimi – e, nel 2009, Il Gatto dagli occhi d’oro.
Philipp Pulmann, acclamato autore di "Queste Oscure Materie" ha detto dell'autrice: “Silvana De Mari usa gli stilemi del fantasy per parlare di cose reali.”