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sabato 29 settembre 2012

La biblioteca perduta dell'alchimista di Marcello Simoni

L'undici di ottobre uscirà in tutte le librerie "La biblioteca perduta dell'alchimista" il secondo volume della trilogia di Marcello Simoni iniziata con "Il mercante di libri maledetti" edito dalla Newton Compton Editori. Ecco l'incipit e la sinossi di questo secondo volume, insieme ad una breve intervista all'autore. 


Prologo
Anno del Signore 1227. Diocesi di Narbonne.

Nel suo punto più alto, la facciata della vecchia pieve era dominata da un’apertura circolare da cui non entrava mai la luce, nemmeno nei giorni più assolati. Sarebbe stato pretenzioso definirla un oculo, si trattava piuttosto di una cavità sagomata dalle intemperie, l’orbita di un grande teschio dove gli spifferi del vento si intrufolavano per giocare.
Affacciata a quell'apertura, una monaca solitaria faceva scivolare lo sguardo sulla vallata, fra le distese di verde e il biancheggiare
delle greggi. Muoveva le pupille quasi con inerzia, indifferente ai segni di una primavera precoce. [...]


DALL'AUTORE DEL BESTSELLER IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI
PREMIO BANCARELLA 2012
300.000 COPIE VENDUTE

VENDUTI I DIRITTI ESTERI IN:

RUSSIA- CENTRPOLYGRAPH PUBLISHERS
SERBIA - EVRO GIUNTI 

SPAGNA - ALGAIDA
GRECIA - AIORA
BRASILE - PENSAMENTO
COREA - LITTLE SEED BOOKS 

PORTOGALLO - CLUB DE AUTOR
POLONIA - SONIA DRAGA
ISRAELE - KINNERET-ZMORA

PER OLTRE SEI MESI TRA I PRIMI 10 ROMANZI PIU’ VENDUTI
DI NARRATIVA ITALIANA
PER 10 SETTIMANE NELLA TOP TEN

VINCITORE DEL PREMIO LETTERARIO EMILIO SALGARI
FINALISTA PREMIO SALGARI 2012

MARCELLO SIMONI
LA BIBLIOTECA PERDUTA DELL’ALCHIMISTA

IL SECONDO CAPITOLO DELLA TRILOGIA

INTRIGHI DI CORTE, OCCULTI ESPERIMENTI ALCHEMICI E SETTE RELIGIOSE PERSEGUITATE

Spagna, estate del 1227. Il mercante Ignazio da Toledo è convocato ad Andújar, presso Córdoba, in un presidio militare del re Ferdinando iii di Castiglia. Bianca, la regina di Francia da poco rimasta vedova, è stata rapita. Il rapitore si fa chiamare Conte di Nigredo e ha la fama di essere un alchimista. A Ignazio è affidato l’incarico di indagare sull’accaduto. La ricerca della verità lo porta a imbattersi nel vescovo Folco di Tolosa, che forse ha ottenuto notizie sul rapimento di Bianca tramite l’esorcismo di un ossesso. Ma questi si rivela solo un uomo affetto da una strana forma di pazzia, scatenata dalle fasi di trasmutazione alchemica. L’origine di questo male è il castello di Airagne, proprio la dimora del Conte di Nigredo e la prigione della regina Bianca… In questo castello, dove si conservano alcune lettere che mettono in relazione l’alchimia con la filatura della lana, Bianca condivide una reclusione forzata con il legato pontificio Romano Frangipane e il luogotenente regio Umbert de Beaujeu. Alle prese con i misteri nascosti in quella dimora, Ignazio dovrà separarsi dal suo fidato aiutante, Uberto, incaricato di recuperare un libro di alchimia chiamato Turba philosophorum, tenuto in custodia presso la rocca di Montségur. Intanto Ignazio scoprirà che i sotterranei del castello del conte ospitano un enorme laboratorio alchemico e che nascondono verità sconvolgenti sulla regina…
QUALI SONO I SEGRETI NASCOSTI NELLA TURBA PHILOSOPHORUM, LA SUMMA DELL’ARTE ALCHEMICA?
Marcello Simoni è nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo, laureato in Lettere, lavora come bibliotecario. Ha pubblicato diversi saggi storici e ha partecipato all’antologia 365 racconti horror per un anno, a cura di Franco Forte; altri suoi racconti sono usciti per la rivista letteraria «Writers Magazine Italia». Il mercante di libri maledetti, romanzo d’esordio e primo capitolo della trilogia che ha come protagonista Ignazio da Toledo, continua a essere un grande successo editoriale.


HANNO SCRITTO DI IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI

«Immaginate un’atmosfera tipo Il nome della rosa: una biblioteca polverosa, monaci incappucciati e passi che risuonano nell’umidità: questo è il favoloso mondo di Marcello Simoni.»Vanity Fair

«Lo strano caso del giovane bibliotecario da centomila copie.»
la Repubblica

«Un mix ben dosato tra fantasia, documentazione storica, ricerca delle fonti e scelta iconografica.Il Messaggero

«Il Medioevo? Piace, lo dimostra un esordiente. Marcello Simoni ha fatto il botto.»
Sette – Corriere della Sera

«Un ritorno al Medioevo fantastico e misterioso.»
Il Sole 24 Ore

«Un rigoroso intrigo medievale.»
Corriere Della Sera

«Il bestseller venuto dal passaparola.»
Mario Baudino, La Stampa

«Cupo intrigo dove svolazzano le tonache, brillano le spade dei templari, si muore per amor di Dio o del Diavolo, tutto per appropriarsi del prezioso manoscritto Uter ventorum
la Repubblica

«Esordio enigmatico e avvincente.»
Panorama.it

«Il suo Mercante di libri maledetti è talmente perfetto nell’utilizzare elementi propri del thriller medievale, giocando fra un’azione concitata e una credibile ricostruzione storica, da apparire proprio come un successo annunciato.»
Il Riformista



INTERVISTA A MARCELLO SIMONI:
Cosa ha rappresentato per te il grande successo del primo libro?
È stata una splendida esperienza che ho vissuto – e continuo a vivere – in maniera quasi surreale. Ero già felicissimo che la Newton Compton avesse scelto di pubblicare il mio primo romanzo, ma non mi facevo illusioni: ero consapevole di quanto il mercato fosse imprevedibile. Oltretutto mi cimentavo in una materia difficile, il medieval thriller, e non sapevo quanto i lettori avrebbero apprezzato le mie scelte di genere e di stile… Ma a quanto pare il Mercante “ha fatto il botto”, soprattutto grazie a un passaparola durato mesi. Io continuo a restare con i piedi per terra, consapevole del fatto che dovrò continuare a mettermi in gioco. Dopotutto siamo soltanto al primo giro di valzer… Il Medioevo del Mercante ha ancora molto da raccontare!

Ignazio da Toledo è il protagonista anche del tuo secondo libro. Cosa cambia in lui?
Ignazio da Toledo resterà fedele a se stesso e continuerà a incarnare la curiositas medievale, ma le esperienze passate lo porteranno a comportarsi in maniera più accorta. Lo vedremo giostrarsi tra il ruolo di cacciatore di libri e quello di autentico detective. Inoltre, rispetto al primo capitolo della trilogia, dovrà confrontarsi maggiormente con la propria emotività e si troverà ad affrontare situazioni tanto estreme da costringerlo a scegliere tra ragione e sentimento. Inoltre si aprirà una nuova finestra sul suo passato: l’infanzia, la Scuola di Toledo e la figura di un magister rimasto nell’ombra. Anche i suoi “aiutanti” (Willalme e Uberto) riserveranno non poche sorprese, e in mezzo a un amalgama di azione e mistero si profilerà all’orizzonte una storia d’amore.

Rispetto al romanzo d’esordio, quali sono le differenze e le analogie nella struttura, nella lingua e nell’idea del secondo libro?
Rispetto al primo romanzo, scritto più di getto, il secondo nasce da una maggiore consapevolezza. Mi sento maturato, soprattutto riguardo la direzione che voglio imprimere alla mia narrativa, ragione per cui questa seconda prova riflette il mio preciso punto di vista sul romanzo di genere. La continuità con Il mercante di libri maledetti trapela nella trama itinerante, sempre sviluppata sui binari del thriller e dell’avventuroso ma più orientata verso il gotico. Sul fronte dei contenuti mi sono divertito a giocare ancora una volta con l’esoterismo ma anche con gli intrighi di palazzo, mettendo in scena personaggi storici realmente esistiti che assurgeranno al ruolo di veri e propri co-protagonisti. La trama è a metà strada tra il verosimile e il surreale, tra alchimia ed eresia, e si ambienta in un Medioevo che acquisisce a tratti i connotati di una favola nera. Tutto ciò avviene senza perdere mai di vista l’obiettivo principale del romanzo di genere: l’intrattenimento. Ecco perché gli enigmi, i dialoghi e i colpi di scena si amalgamano in uno stile di scrittura che ho cercato di rendere il più asciutto ed efficace possibile.

La trilogia è nata in te come un progetto unitario o è cresciuta e si è sviluppata nel tempo?
Ho maturato l’idea di scrivere una trilogia soltanto dopo aver concluso il primo romanzo. Non è stata una scelta di comodo ma una vera e propria esigenza, poiché mi sono reso conto di aver creato un personaggio seriale con molte potenzialità ancora da esprimere. Se penso all’atto di nascita di Ignazio da Toledo mi figuro una sorta di operazione clandestina dirottata dalla mia passione per il fumetto e per i protagonisti del feuilleton dell’Ottocento, da Rocambole a Fantômas. Questi modelli mi hanno indotto a tratteggiare un anti-eroe non del tutto positivo. Ignazio è un individuo chiaroscurale talmente libero dai vincoli sociali da dividersi tra l’eresia e l’anarchia intellettuale. Inoltre accanto a lui ci sono due personaggi pieni di qualità idonee allo sviluppo di nuove trame. Perché rinunciare a una simile sfida?


Sul sito di 10 Righe dai Libri potete trovare, come sempre, le prime pagine di questo libro. 

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